Il documento di indirizzo del Ministero dell'Economia chiarisce come saranno strutturate le attività dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione sulla base dei dati in Anagrafe tributaria, concentrando le forze sui soggetti più solvibili e i crediti più agevoli da aggredire Per migliorare l'efficacia della riscossione si procederà alla schedatura dei debitori.
Questa procedura verrà compiuta dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione attraverso l'utilizzo delle informazioni e delle notizie presenti nelle varie banche dati dell'Anagrafe tributaria. Il tutto, con buona probabilità, verrà rimesso a un algoritmo che, sulla base di tali informazioni, dirà quali sono i debitori più solvibili sui quali concentrare le azioni della riscossione, consentendo al Fisco di procedere prioritariamente verso quei soggetti e quei crediti che avranno maggiori possibilità di essere riscossi. Passa attraverso queste direttrici l'azione di potenziamento delle attività di riscossione dei debiti a ruolo per il triennio 2020-2022, contenuta nell'atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale, firmato nei giorni scorsi dal Ministro dell'Economia. Se l'obiettivo da perseguire è quello di migliorare l'efficacia delle procedure di riscossione dei ruoli, il documento appena citato precisa che si dovrà procedere nel rispetto della privacy e del principio di equità dell'azione dell'Amministrazione Finanziaria. In questo senso non ci dovranno essere arretramenti di sorta nella necessità di salvaguardare tutti i crediti affidati in riscossione mediante atti idonei a evitarne la decadenza e la prescrizione.
Tra gli altri progetti in materia di riscossione il documento di indirizzo precisa inoltre che, fermi restando i termini di legge, verranno ottimizzati i tempi medi di lavorazione per la notifica delle cartelle di pagamento e per l'attivazione delle procedure cautelari ed esecutive. Si tratta di un obiettivo importante perché i dati del c.d. magazzino della riscossione ci dicono che, in molte situazioni, l'azione è stata tardiva e ha impedito di far recuperare il dovuto alle casse dello Stato. Altro ambizioso obiettivo riguarda il miglioramento nello scambio informativo tra agente della riscossione e i vari enti impositori o beneficiari. Grazie a tale operazione potranno essere assicurati sia il tempestivo aggiornamento che la fruibilità di tutte le informazioni relative allo stato della riscossione dei crediti. In particolare, al fine di facilitare le attività di riscossione degli enti impositori e creditori, sarà garantito l'accesso gratuito di tali enti alle informazioni relative ai debitori presenti nell'Anagrafe tributaria.
Questo aspetto apre tutta una serie di riflessioni in relazione alla tutela dei dati dei contribuenti. L'insieme di queste attività, precisa l'atto di indirizzo, dovrà essere portato a compimento nel rispetto della normativa sulla tutela dei dai personali e dell'equità dell'azione amministrativa. Gli ultimi due parametri sembrano però porsi in aperta contrapposizione con le priorità sopra elencate. Puntare decisamente sui debitori più solvibili significa, in poche parole, chiudere un occhio verso coloro che hanno meno da perdere e verso i quali l'azione della riscossione potrebbe portare solo a inutili sprechi di risorse. Sul fronte della tutela dei dati personali, poi, è ovvio che se la riscossione comincia a utilizzare in maniera pesante tutte le informazioni presenti in Anagrafe tributaria per “schedare” i suoi debitori, i rischi di violazioni non possono che aumentare. Appare eccessivo anche consentire ai vari enti che si affidano ad ADER, l'accesso alle informazioni presenti in Anagrafe tributaria e che sono state utilizzate per la schedatura dei contribuenti ai fini della riscossione, ulteriore fonte di potenziali rischi in materia di privacy