Il recente Decreto Legge n. 63/2024, rubricato “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale”, introduce novità per il comparto agricolo. Vediamo le principali.
Sospensione ratei
Per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che, nell’anno 2023, hanno subito una riduzione del volume d’affari pari ad almeno il 20% rispetto all’anno precedente, previa presentazione di autocertificazione che attesti detta condizione, possono richiedere la sospensione per dodici mesi del pagamento della parte capitale della rata dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale in scadenza nell’anno 2024.
Sono escluse dal beneficio le imprese le cui esposizioni creditizie siano classificate come deteriorate.
Sgravi contributivi dipendenti
Vengono confermati gli sgravi contributivi per gli agricoltori che si trovano in zone classificate come montane. Tale sgravio per il 2024 sarà pari al 75% degli oneri contributivi a carico delle imprese per i lavoratori dipendenti.
Credito d’imposta per acquisto di beni strumentali
Viene introdotto per l’anno 2024 un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, fruibile dalle strutture produttive operanti nella ZES Unica del Mezzogiorno.
Sono agevolabili gli investimenti effettuati sino al 15 novembre 2024 relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio, nonché all'acquisto di terreni e all'acquisizione, alla realizzazione ovvero all'ampliamento di immobili strumentali.
Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50 per cento del valore complessivo
dell'investimento agevolato. Non sono agevolabili i progetti di investimento di importo inferiore a 50.000 euro.
Per l’operatività del credito si dovrà attendere un apposito decreto attuativo da emanarsi a cura del Ministero dell’agricoltura.
Novità per il fotovoltaico
Il decreto prevede che nelle zone che, nei piani urbanistici, risultano classificate come agricole, è fatto divieto di installare fotovoltaico a terra, mentre continuano ad essere possibili le installazioni su pannelli rialzati in modo da continuare le coltivazioni agricole del terreno.
Tali limitazioni non trovano applicazione nel caso di progetti realizzati con fondi PNRR o per quelli volti alla costituzione di una comunità energetica rinnovabile.