Fondo impresa donna

Fondo impresa donna: domande dal 5 maggio

Diventa finalmente operativo il “Fondo a sostegno dell’impresa femminile” di cui all’art. 1, commi 97 e ss., legge n. 178/2020, che nasce con l’obiettivo di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile, nonché di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Vediamo i contorni dell’agevolazione e i termini di presentazione delle relative domande.

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DEFINIZIONE DI IMPRESA FEMMINILE

Per impresa femminile si intende l’impresa che presenti le seguenti caratteristiche:

  • imprese individuali la cui titolare è donna;
  • cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
  • società di capitale con quote e componenti del CdA per almeno due terzi al femminile;
  • lavoratrici autonome.

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INCENTIVI PER LA NASCITA DELLE IMPRESE FEMMINILI

Possono beneficiare dell’incentivo le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Sono ammissibili programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore
  • commercio e turismo

I progetti non potranno superare euro 250.000,00 al netto di Iva e dovranno essere realizzate entro 24 mesi dal provvedimento di concessione.

Le spese ammissibili sono quelle relative a:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purche' coerenti e funzionali all'attivita' d'impresa, a servizio esclusivo dell'iniziativa agevolata. Rientrano in tale categoria di spesa anche le seguenti voci:
    • spese connesse all’installazione di macchinari, impianti e attrezzature
    • macchinari, impianti e attrezzature necessari per l’erogazione di servizi con la formula della sharing economy, purché i predetti beni siano identificabili singolarmente e localizzabili in modalità digitale
    • opere edili, esclusivamente nel limite del 30% del programma di spesa agevolabile, strutture mobili e prefabbricati a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata, purché amovibili e strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all'attività oggetto dell'iniziativa agevolata. Rientrano in tale categoria di spesa anche le seguenti voci:
    • spese per acquisizione di brevetti
    • spese per acquisizione di programmi informatici e soluzioni tecnologiche, commisurate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa femminile
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell'iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20% (venti per cento) delle spese complessivamente ritenute ammissibili.

Gli incentivi consistono in contributi a fondo perduto che coprono l’80% delle spese su una spesa massima ammissibile di 100.000 euro. Nel caso di donne disoccupate la copertura sale al 90%, mentre scende al 50% per le spese che superano i 100.000 euro e fino a 250.000 euro.

Per questa linea di finanziamento, le domande potranno essere compilate a partire dal 5 maggio 2022 e potranno essere presentate a partite dal 19 maggio 2022.

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INCENTIVI PER LO SVILUPPO E IL CONSOLIDAMENTO DELLE IMPRESE FEMMINILI

Possono beneficiare dell’incentivo le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Sono ammissibili programmi di investimento volti al consolidamento di imprese femminili nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore
  • commercio e turismo

I progetti non potranno superare euro 400.000,00 al netto di Iva e dovranno essere realizzate entro 24 mesi dal provvedimento di concessione.

Le spese ammissibili sono quelle relative a:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purchè coerenti e funzionali all'attività d'impresa, a servizio esclusivo dell'iniziativa agevolata. Rientrano in tale categoria di spesa anche le seguenti voci:
    • spese connesse all’installazione di macchinari, impianti e attrezzature
    • macchinari, impianti e attrezzature necessari per l’erogazione di servizi con la formula della sharing economy, purché i predetti beni siano identificabili singolarmente e localizzabili in modalità digitale
    • opere edili, esclusivamente nel limite del 30% del programma di spesa agevolabile, strutture mobili e prefabbricati a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata, purché amovibili e strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all'attività oggetto dell'iniziativa agevolata. Rientrano in tale categoria di spesa anche le seguenti voci:
    • spese per acquisizione di brevetti
    • spese per acquisizione di programmi informatici e soluzioni tecnologiche, commisurate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa femminile
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell'iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante:
    • nel limite del 20% (venti per cento) delle spese complessivamente ritenute ammissibili, per le imprese costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda
    • nel limite del 25% (venticinque per cento) e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi, per le imprese costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda

Gli incentivi vengono differenziati in base all’età dell’azienda e, precisamente:

  • per aziende avviate da almeno un anno e da meno di tre anni gli incentivi consisteranno per il 50% in contributi a fondo perduto e per un altro 50% in un finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili il cui tetto massimo è di 400.000 euro;
  • per aziende che hanno più di tre anni, le spese di investimento saranno incentivate sia con fondo perduto che con finanziamento agevolato, mentre le spese di capitale circolante saranno incentivate solo con il contributo a fondo perduto. Anche qui il tetto massimo di spesa è di 400.000 euro.

Per questa linea di finanziamento, le domande potranno essere compilate a partire dal 24 maggio 2022 e potranno essere presentate a partire dal 7 giugno 2022.

Decreto energia

Le misure del Decreto Energia

Al fine di contenere i costi dell’energia elettrica e del gas naturale, aumentati rapidamente a seguito della crisi energetica, il Governo ha emanato il c.d. Decreto Energia (D.L. 17/2022) che prevede alcune misure ad hoc volte a ridurre il carico su cittadini e imprese.

Aiuti per l’autotrasporto

Per le imprese che esercitano attività di logistica e trasporto delle merci per conto terzi, aventi sede legale o stabile organizzazione in Italia, è riconosciuto per l’anno 2022 un credito d’imposta pari al 15% del costo di acquisto, al netto dell'imposta sul valore aggiunto, del componente AdBlue necessario per la trazione dei mezzi di trasporto di ultima generazione Euro VI/D, comprovato mediante le relative fatture d'acquisto.

Al contempo, sempre per le medesime imprese, è riconosciuto un credito d’imposta pari al 20% delle spese sostenute, al netto dell’imposta sul valore aggiunto, per l’acquisto di gas naturale liquefatto utilizzato per la trazione dei mezzi così alimentati, comprovato mediante le relative fatture d'acquisto.

Viene infine incrementata la misura che riconosce una deduzione forfettaria dal reddito delle spese non documentate sostenute dalle imprese autorizzate all’autotrasporto di merci per conto terzi, nella misura di Euro 7,75 per i trasporti effettuati personalmente dall'imprenditore oltre il comune in cui ha sede l'impresa, ma nell'ambito della regione o delle regioni confinanti, e di 15,49 euro per quelli effettuati oltre tale ambito.

Contributo straordinario per le imprese a forte consumo di gas naturale

A parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti dalle imprese a forte consumo di gas naturale, alle stesse è riconosciuto un credito di imposta, pari al 15% della spesa sostenuta per l'acquisto del medesimo gas, consumato nel secondo trimestre solare dell'anno 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al primo trimestre 2022, dei prezzi di riferimento del Mercato infragiornaliero (Mi-Gas) pubblicati dal Gestore del mercato energetico (Gme), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio, riferito al medesimo trimestre dell'anno 2019.

Per imprese a forte consumo di gas naturale si considerano quelle che operano in uno dei settori di cui all'allegato 1 al decreto del ministro della Transizione ecologica n. 541/2021 e che hanno consumato, nel primo trimestre solare dell'anno 2022, un quantitativo di gas naturale per usi energetici non inferiore al 25% del volume di gas naturale indicato all'articolo 3, comma 1, del citato decreto ministeriale, al netto dei consumi di gas naturale impiegato in usi termoelettrici.

Credito d’imposta per investimenti in efficienza energetica e produzione di rinnovabili nel Mezzogiorno

Per chi effettua nelle regioni del Mezzogiorno investimenti volti a ottenere una migliore efficienza energetica e a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili, il Decreto Energia attribuisce, fino al 30 novembre 2023, un apposito credito d’imposta.

Sono considerati agevolabili i costi sostenuti per gli investimenti supplementari necessari per conseguire un livello più elevato di efficienza energetica e per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nell'ambito delle strutture produttive.

I criteri e le modalità di attuazione delle disposizioni saranno stabiliti con decreto del ministro per il Sud e la Coesione territoriale, di concerto con i ministri della Transizione ecologica, dello Sviluppo economico e dell'Economia e delle Finanze, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del “decreto Energia”.

Altre misure

Tra le altre misure previste dal decreto è opportuno citare:

  • l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, nonché alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico,
  • la riduzione dell’Iva al 5% e degli oneri generali per il settore gas,
  • il rafforzamento del bonus sociale per le famiglie con ISEE di circa 8.000 euro o di 20.000 nel caso di famiglie numerose e il credito d’imposta per le imprese energivore.
Nuove imprese a tasso zero

Nuove imprese a tasso zero

Con decreto direttoriale del 16 marzo 2022 vengono riaperti i termini per la presentazione di domande di giovani e donne che vogliono avviare imprese su tutto il territorio nazionale, attraverso agevolazioni con finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto erogati con la misura c.d. “Nuove imprese a tasso zero”.

Vediamo in cosa consiste l’agevolazione.

Soggetti beneficiari

L’incentivo è rivolto alle micro e piccole imprese:

  • costituite da non più di sessanta mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione
  • costituite in forma societaria
  • in cui la compagine societaria sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni ovvero da donne.

Settori ammessi

Sono finanziabili le iniziative riferibili ai seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi alle imprese e/o alle persone
  • commercio di beni e servizi
  • turismo

Spese ammissibili e agevolazioni concedibili per le imprese costituite da non più di 36 mesi

La misura copre le seguenti tipologie di spesa:

  • opere murarie e assimilate, comprese quelle riferibili ad opere di ristrutturazione dell’unità produttiva oggetto di intervento, nel limite del 30 (trenta) per cento dell’investimento ammissibile;
  • macchinari, impianti ed attrezzature varie nuovi di fabbrica
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa
  • acquisto di brevetti o acquisizione di relative licenze d’uso;
  • consulenze specialistiche, nel limite del 5 (cinque) per cento dell’investimento ammissibile
  • oneri connessi alla stipula del contratto di finanziamento agevolato e oneri connessi alla costituzione della società.

Le agevolazioni concedibili sono le seguenti:

  • un finanziamento agevolato a tasso zero della durata di dieci anni
  • un contributo a fondo perduto per un massimo del 20% del totale dell’investimento e solo su alcune tipologie di spese (macchinari, impianti, attrezzature, programmi informatici e servizi TIC, acquisto di brevetti e licenze d’uso)

L’importo del finanziamento e del fondo perduto e del finanziamento non possono superare complessivamente il 90% della spesa ammissibile.

Spese ammissibili e agevolazioni concedibili per le imprese costituite da più di 36 mesi

La misura copre le seguenti tipologie di spesa:

  • limitatamente alle imprese operanti nel settore del turismo, l’acquisto dell’immobile sede dell’attività, nel limite massimo del 40 (quaranta) per cento dell’investimento complessivo ammissibile;
  • opere murarie e assimilate, comprese quelle riferibili ad opere di ristrutturazione dell’unità produttiva oggetto di intervento, nel limite del 30 (trenta) per cento dell’investimento complessivo ammissibile;
  • macchinari, impianti ed attrezzature varie nuovi di fabbrica
  • programmi informatici, brevetti, licenze e marchi e commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa.

Le agevolazioni concedibili sono le seguenti:

  • un finanziamento agevolato a tasso zero della durata di dieci anni
  • un contributo a fondo perduto per un massimo del 15% del totale dell’investimento e solo su alcune tipologie di spese (macchinari, impianti, attrezzature, programmi informatici, brevetti, licenze e marchi)

L’importo del finanziamento e del fondo perduto e del finanziamento non possono superare complessivamente il 90% della spesa ammissibile.

Nuova proroga del credito d’imposta per i beni strumentali 4.0

Un’altra estensione per il credito d’imposta per i beni strumentali 4.0 vede la luce nella Legge di Bilancio. L’agevolazione, già prevista fino al 2022, viene prorogata sino al 2025 anche se con una riduzione degli importi agevolati.

Vediamo il funzionamento

Imprese beneficiarie

Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito.

Investimenti agevolabili

Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio dell’impresa, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Sono inoltre agevolabili gli investimenti in beni immateriali nuovi strumentali all’esercizio dell’impresa.

Sono esclusi dall’ambito applicativo dell’agevolazione gli investimenti in:

  • veicoli e altri mezzi di trasporto a deducibilità limitata
  • beni per i quali è prevista un’aliquota di ammortamento fiscale inferiore al 6,5%
  • fabbricati e costruzioni
  • beni di cui all’allegato 3 annesso alla L. 208/2015;
  • beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Disciplina per il 2022

Per l’anno 2022 la disciplina non cambia.

Il credito d’imposta si applica agli investimenti effettuati dal 16.11.2020 al 31.12.2022, estendibile al 30.06.2023 nel caso in cui, entro il 31.12.2022, il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

La misura del contributo è differenziata a seconda della tipologia di investimento, dell’ammontare complessivo e dell’anno di effettuazione.

Per gli investimenti in beni strumentali nuovi indicati nell’Allegato A della L. 232/2016 (c.d. beni materiali 4.0) il credito d’imposta è pari, per gli investimenti effettuati dall’1.1.2022 e fino al 31.12.2022:

  • al 40% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • al 20% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • al 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.

Per gli investimenti in beni strumentali nuovi indicati nell’Allegato B della L. 232/2016 (c.d. beni immateriali 4.0) il credito d’imposta è pari al 20% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Disciplina dal 2023 al 2025

La proroga prevista dalla Legge di Bilancio prevede una riduzione delle percentuali di credito d’imposta.

Per gli investimenti in beni strumentali nuovi indicati nell’Allegato A della L. 232/2016 (c.d. beni materiali 4.0) il credito d’imposta è pari, per gli investimenti effettuati dall’1.1.2023 e fino al 31.12.2025:

  • al 20% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • al 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • al 5% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.

Per gli investimenti in beni strumentali nuovi indicati nell’Allegato B della L. 232/2016 (c.d. beni immateriali 4.0) il credito d’imposta è pari:

  • per l’anno 2023 al 20% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro;
  • per l’anno 2024 al 15% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro;
  • per l’anno 2025 al 10% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro;

Beni strumentali ordinari (non 4.0)

Nessuna proroga, invece, per il suddetto credito d’imposta previsto per l’acquisto di beni strumentali nuovi ordinari.

Si fermerà al 2022, quindi, la possibilità di beneficiare di un credito d’imposta del 6%, nel limite massimo di costi ammissibili pari a due milioni di euro (beni materiali) ovvero a un milione (beni immateriali). L’estensione al 30 giugno 2023 sarà possibile solo a condizione che al 31 dicembre 2022 l’ordine risulti accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo di acquisizione.

Prorogate le agevolazioni per l’acquisto della prima casa per i giovani

Con l’art. 1, comma 151 della Legge di Bilancio è arrivata la proroga al 31 dicembre 2022 dell’agevolazione per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36 introdotta dal Decreto Sostegni-Bis.

Beneficiari dell’agevolazione sono coloro che ancora non hanno compiuto 36 anni nell’anno in cui viene rogitato l’atto e che hanno un valore dell’Isee non superiore a 40mila euro.

Al verificarsi di tali circostanze, gli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà e quelli traslativi o costitutivi della nuda proprietà, dell’usufrutto, dell’uso e dell’abitazione sono esenti dall’imposta di registro e dalle imposte ipotecaria e catastale.

Se la compravendita è assoggettata a Iva, all’acquirente under 36 spetta, oltre all’esenzione dalle imposte di registro e ipocatastali, un credito d’imposta in misura pari proprio all’Iva pagata in relazione all’acquisto. In questo caso il bonus è spendibile in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute su atti e denunce successivi all’acquisizione del credito oppure in diminuzione delle imposte sui redditi dovute in base alla dichiarazione da presentare dopo la data dell’acquisto o, ancora, in compensazione tramite modello F24.

Per gli stessi soggetti e in riferimento agli stessi immobili, è prevista anche l’esenzione dall’imposta sostitutiva dello 0,25%, ordinariamente dovuta sui finanziamenti per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione della prima casa. Sarà però necessario che il finanziamento sia correlato all’acquisto della prima casa e che i requisiti per godere delle agevolazioni fiscali venga dichiarata dal mutuatario nel contratto di mutuo o in altro documento allegato.

Il beneficio è applicabile unicamente alle abitazioni accatastate in categorie diverse da A/1, A/8 e A/9 e si estende anche all’acquisto delle pertinenze.

Fondo a sostegno dell’impresa femminile: pronto il decreto attuativo

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre 2021 il decreto interministeriale attuativo del Fondo a sostegno dell’impresa femminile articolato su tre linee di azione:

  • incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili
  • incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili
  • azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile.

Pur non essendo ancora operativa la piattaforma per la richiesta delle agevolazioni, è opportuno che i soggetti potenzialmente beneficiari preparino già i progetti di massima in modo da poter essere pronti all’apertura del portale Invitalia.

Vediamo i contenuti del decreto in merito agli incentivi per la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.

Definizione di impresa femminile

Per impresa femminile si intende l’impresa che presenti le seguenti caratteristiche:

  • imprese individuali la cui titolare è donna;
  • cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
  • società di capitale con quote e componenti del CdA per almeno due terzi al femminile;
  • lavoratrici autonome.

Incentivi per la nascita delle imprese femminili

Possono beneficiare dell’incentivo le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Sono ammissibili programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore
  • commercio e turismo

I progetti non potranno superare euro 250.000,00 al netto di Iva e dovranno essere realizzate entro 24 mesi dal provvedimento di concessione.

Le spese ammissibili sono quelle relative a:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purchè coerenti e funzionali all'attività d'impresa, a servizio esclusivo dell'iniziativa agevolata;
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all'attività oggetto dell'iniziativa agevolata;
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell'iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20% (venti per cento) delle spese complessivamente ritenute ammissibili.

Gli incentivi consistono in contributi a fondo perduto che coprono l’80% delle spese su una spesa massima ammissibile di 100.000 euro. Nel caso di donne disoccupate la copertura sale al 90%, mentre scende al 50% per le spese che superano i 100.000 euro e fino a 250.000 euro.

Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento nascita delle imprese femminili

Possono beneficiare dell’incentivo le imprese femminili con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Sono ammissibili programmi di investimento volti al consolidamento di imprese femminili nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore
  • commercio e turismo

I progetti non potranno superare euro 400.000,00 al netto di Iva e dovranno essere realizzate entro 24 mesi dal provvedimento di concessione.

Le spese ammissibili sono quelle relative a:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purche' coerenti e funzionali all'attivita' d'impresa, a servizio esclusivo dell'iniziativa agevolata;
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all'attività oggetto dell'iniziativa agevolata;
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell'iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20% (venti per cento) delle spese complessivamente ritenute ammissibili.

Gli incentivi vengono differenziati in base all’età dell’azienda e, precisamente:

  • per aziende avviate da almeno un anno e da meno di tre anni gli incentivi consisteranno per il 50% in contributi a fondo perduto e per un altro 50% in un finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili il cui tetto massimo è di 400.000 euro;
  • per aziende che hanno più di tre anni, le spese di investimento saranno incentivate sia con fondo perduto che con finanziamento agevolato, mentre le spese di capitale circolante saranno incentivate solo con il contributo a fondo perduto. Anche qui il tetto massimo di spesa è di 400.000 euro.

Imprenditoria femminile, nasce il Fondo Impresa Donna

Con la firma del relativo decreto interministeriale viene reso operativo il Fondo Impresa Donna, un fondo nato con l’ultima Legge di Bilancio con lo scopo di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese.

Soggetti finanziati

Il fondo è destinato a diverse categorie di beneficiarie:

  • imprese individuali la cui titolare è donna;
  • cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
  • società di capitale con quote e componenti del CdA per almeno due terzi al femminile;
  • lavoratrici autonome.

Progetti finanziabili

Il fondo finanzia le seguenti tipologie di progetti:

  • interventi per l’avvio dell’attività, gli investimenti ed il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell’alta tecnologia (per i quali è stata prospettata l’assegnazione dell’80% delle risorse)
  • programmi ed iniziative per la diffusione della cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile;
  • programmi di formazione ed orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile deve essere adeguata alle indicazioni di livello dell’UE e nazionale.

Spese ammissibili

Le agevolazioni del fondo possono essere utilizzate per il finanziamento di:

  • impianti, macchinari e attrezzature nuove;
  • immobilizzazioni immateriali;
  • servizi cloud per la gestione aziendale;
  • personale dipendente assunto a tempo indeterminato o determinato.

Contributi concessi

Il fondo potrà intervenire a supporto delle imprese femminile attraverso diverse tipologie di interventi:

  • contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili (con particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali in generale e con specifica attenzione a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età);
  • finanziamenti a tasso zero o comunque agevolati – sarà ammessa anche la combinazione di contributi a fondo perduto e finanziamenti – per avviare e sostenere le attività d’imprese femminili.
  • incentivi per rafforzare le imprese femminili, costituite da almeno 36 mesi, sotto la forma di contributo a fondo perduto del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi;
  • percorsi di assistenza tecnico-gestionale per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, anche attraverso un sistema di voucher per accedervi;
  • investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up innovative e le PMI innovative, nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali.

In particolar modo per l’avvio di una nuova impresa gli incentivi consistono in contributi a fondo perduto che coprono l’80% delle spese su una spesa massima ammissibile di 100.000 euro. Nel caso di donne disoccupate la copertura sale al 90%, mentre scende al 50% per le spese che superano i 100.000 euro e fino a 250.000 euro.

Per le imprese già esistenti, invece, gli incentivi vengono differenziati in base all’età dell’azienda e, precisamente:

  • per aziende avviate da almeno un anno e da meno di tre anni gli incentivi consisteranno per il 50% in contributi a fondo perduto e per un altro 50% in un finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili il cui tetto massimo è di 400.000 euro;
  • per aziende che hanno più di tre anni, le spese di investimento saranno incentivate sia con fondo perduto che con finanziamento agevolato, mentre le spese di capitale circolante saranno incentivate solo con il contributo a fondo perduto. Anche qui il tetto massimo di spesa è di 400.000 euro.

Infine, è previsto inoltre un voucher da 5.000 euro da spendere in spese di assistenza tecnica e di gestione dell’impresa.

Contributi a sostegno del settore tessile e della moda

A partire dal 22 settembre 2021 le piccole imprese del settore del tessile e della moda, operanti da meno di 5 anni, potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto del 50% delle spese sostenute ed ammissibili.

Soggetti ammessi

Come già evidenziato le imprese devono essere di piccola dimensione e, inoltre:

  • risultare iscritte e “attive” nel Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente da non più di 5 anni;
  • svolgere in Italia una o più delle attività economiche;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie; alla data del 31 dicembre 2019, le imprese non dovevano essere in situazione di difficoltà, come disciplinata dall’articolo 2, punto 18, del regolamento di esenzione;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi;
  • non avere ancora distribuito utili;
  • non essere in situazione di difficoltà alla data del 31 dicembre 2019, come disciplinata dall’articolo 2, punto 18, del regolamento di esenzione, ma che lo sono diventate nel periodo dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2021, ferma restando la sussistenza, alla data di presentazione della domanda, della condizione di cui alla precedente lettera c).

Inoltre le stesse devo svolgere un’attività rientrante in uno dei seguenti codici ATECO:

  • 10.00 Preparazione e filatura di fibre tessili
  • 20.00 Tessitura
  • 30.00 Finissaggio dei tessili, degli articoli di vestiario e attività similari
  • 91.00 Fabbricazione di tessuti a maglia
  • 92.10 Confezionamento di biancheria da letto, da tavola e per l'arredamento
  • 92.20 Fabbricazione di articoli in materie tessili nca
  • 93.00 Fabbricazione di tappeti e moquette
  • 94.00 Fabbricazione di spago, corde, funi e reti
  • 95.00 Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento)
  • 96.10 Fabbricazione di nastri, etichette e passamanerie di fibre tessili
  • 96.20 Fabbricazione di altri articoli tessili tecnici ed industriali
  • 99.10 Fabbricazione di ricami
  • 99.20 Fabbricazione di tulle, pizzi e merletti
  • 99.90 Fabbricazione di feltro e articoli tessili diversi
  • 11.00 Confezione di abbigliamento in pelle e similpelle
  • 12.00 Confezione di camici, divise ed altri indumenti da lavoro
  • 13.10 Confezione in serie di abbigliamento esterno
  • 13.20 Sartoria e confezione su misura di abbigliamento esterno
  • 14.00 Confezione di camicie, T-shirt, corsetteria e altra biancheria intima
  • 19.10 Confezioni varie e accessori per l'abbigliamento
  • 19.21 Fabbricazione di calzature realizzate in materiale tessile senza suole applicate
  • 19.29 Confezioni di abbigliamento sportivo o di altri indumenti particolari
  • 20.00 Confezione di articoli in pelliccia
  • 31.00 Fabbricazione di articoli di calzetteria in maglia
  • 39.00 Fabbricazione di pullover, cardigan ed altri articoli simili a maglia
  • 11.00 Preparazione e concia del cuoio e pelle; preparazione e tintura di pellicce
  • 12.01 Fabbricazione di frustini e scudisci per equitazione
  • 12.09 Fabbricazione di altri articoli da viaggio, borse e simili, pelletteria e selleria
  • 20.10 Fabbricazione di calzature
  • 20.20 Fabbricazione di parti in cuoio per calzature
  • 29.11 Fabbricazione di parti in legno per calzature
  • 29.12 Fabbricazione di manici di ombrelli, bastoni e simili
  • 42.00 Fabbricazione di prodotti per toletta: profumi, cosmetici, saponi e simili
  • 59.60 Fabbricazione di prodotti ausiliari per le industrie tessili e del cuoio
  • 12.10 Fabbricazione di oggetti di gioielleria ed oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi
  • 12.20 Lavorazione di pietre preziose e semipreziose per gioielleria e per uso industriale
  • 13.01 Fabbricazione di cinturini metallici per orologi (esclusi quelli in metalli preziosi)
  • 13.09 Fabbricazione di bigiotteria e articoli simili nca
  • 50.50 Fabbricazione di armature per occhiali di qualsiasi tipo; montatura in serie di occhiali comuni
  • 99.20 Fabbricazione di ombrelli, bottoni, chiusure lampo, parrucche e affini
  • 10.10 Attività di design di moda

Spese ammissibili

Le spese ammesse a finanziamento devono, in primo luogo, rientrare in più ampio progetto di investimento rientrante in una di queste tipologie:

  • progetti finalizzati alla realizzazione di nuovi elementi di design;
  • progetti finalizzati all’introduzione nell’impresa di innovazioni di processo produttivo;
  • progetti finalizzati alla realizzazione e all’utilizzo di tessuti innovativi;
  • progetti ispirati ai principi dell’economia circolare finalizzati al riciclo di materiali usati o all’utilizzo di tessuti derivanti da fonti rinnovabili;
  • progetti finalizzati all’introduzione nell’impresa di innovazioni digitali.

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese funzionali alla realizzazione dei suddetti progetti di investimento, che siano non inferiori a euro 50.000,00 e non superiori a euro 200.000,00, e relative a:

  • acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, comprese le relative spese di installazione;
  • brevetti, programmi informatici e licenze software;
  • formazione del personale inerenti agli aspetti su cui è incentrato il progetto in misura non superiore al 10% dell’importo del progetto;
  • capitale circolante, nel limite del 20% delle spese di cui ai precedenti punti, motivate nella proposta progettuale e utilizzate ai fini del pagamento delle seguenti voci di spesa:
    • materie prime, ivi compresi i beni acquistati soggetti ad ulteriori processi di trasformazione, sussidiarie, materiali di consumo e merci;
    • servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
    • godimento di beni di terzi;
    • personale direttamente impiegato nella realizzazione dei progetti di investimento.

Termini di presentazione

Le domande andranno presentate a partire dal 22 settembre 2021 sino ad esaurimento fondi.

Nuovo credito d’imposta per pagamenti elettronici

Con il D.L. 99/2021, a fare da contraltare alla sospensione del cosiddetto “cashback” vengono introdotti dei nuovi crediti d’imposta per pagamenti elettronici.

In primo luogo viene incrementata la misura del credito d’imposta, già previsto dall’art. 22 del D.L. 124/2019, spettante agli esercenti sulle commissioni per pagamenti elettronici.

La misura del credito d’imposta, normalmente pari al 30% delle commissioni, viene incrementata al 100% per il periodo dall’1.7.2021 al 30.6.2022 per gli esercenti attività di impresa, arte o professioni, che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei confronti di consumatori finali, adottino strumenti di pagamento elettronico collegati agli strumenti per la trasmissione telematica dei corrispettivi (vale a dire registratori telematici che consentono la trasmissione telematica dei corrispettivi) oppure strumenti di pagamento evoluto (che consentono cioè l’invio dei dati dei corrispettivi attraverso carte di debito o credito e altre forme di pagamento elettronico).

Sempre per il periodo 1.7.2021 – 30.6.2022 viene poi inserito un ulteriore credito d’imposta per gli esercenti attività di impresa, arte o professioni che acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti che consentono forme di pagamento elettronico collegati agli strumenti per la trasmissione telematica dei corrispettivi.

Il credito d’imposta, nel limite massimo di spesa di 160 euro, spetta secondo le seguenti percentuali:

  • 70% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d'imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;
  • 40% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d'imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;
  • 10% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d'imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.

Ai medesimi soggetti che, nel corso del 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti evoluti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi, spetta un credito d'imposta nel limite massimo di spesa per soggetto di 320 euro, nelle seguenti misure:

  • 100% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d'imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;
  • 70% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d'imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;
  • 40% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d'imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.

I crediti d’imposta sono utilizzabili esclusivamente in compensazione mediante modello F24 e non concorrono alla formazione del reddito e del valore della produzione.

In arrivo l’assegno temporaneo per i figli minori

L’attesa per l’entrata in funzione del c.d. assegno unico universale, che andrà a sostituire le varie misure di supporto per i figli (es. assegno per i nuclei familiari con tre figli minori, bonus bebè, premio alla nascita, assegni per il nucleo familiare), continuerà fino al 2022, visto il rinvio dell’attuazione della legge delega.

Per ovviare a questa “mancanza” con il D.L. 79/2020 è stato introdotto un assegno temporaneo per i figli minori (c.d. assegno ponte).

Per accedere all’assegno, il nucleo familiare richiedente deve essere in possesso di un ISEE inferiore a 50.000 euro e il richiedente deve rispettare i seguenti requisiti:

  • essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare titolare del diritto di soggiorno;
  • essere cittadino di uno Stato non appartenente all’UE, in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale;
  • essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • essere domiciliato o residente in Italia e avere i figli a carico sino al compimento del diciottesimo anno d’età;
  • essere residente in Italia da almeno 2 anni, anche non continuativi, oppure esser titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

L’assegno ponte viene corrisposto per ogni figlio minore d’età in base al numero dei figli e alla situazione economica della famiglia attestata dalla dichiarazione ISEE.

Si va da un massimo di 217,80 euro mensili per ogni figlio, per i nuclei con ISEE fino a 7.000 euro e con almeno tre figli minori, fino ad un minimo di 30 euro mensili per ogni figlio, per i nuclei con ISEE di 50.000 euro e con meno di tre figli minori.

In ogni caso gli importi sono maggiorati di 50 euro per ogni figlio minore con disabilità.

Le domande andranno formulate all’INPS e il beneficio, compatibile con il reddito di cittadinanza e con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate da Regioni e Comuni, decorrerà dal mese di presentazione della domanda.

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