ON nuove imprese a tasso zero: rifinanziata la misura

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha rifinanziato la misura “ON – Nuove imprese a tasso zero”, gestita da Invitalia, che era bloccata da tempo a causa dell’esaurimento dei fondi disponibili. Vediamo in cosa consiste la misura.

Beneficiari

La misura è destinata alle micro e piccole imprese composte in prevalenza:

  • da giovani tra I 18 e I 35 anni, oppure
  • da donne di tutte le età

In particolar modo le imprese dovranno avere una compagine sociale composta per almeno il 51% da giovani under 35 e da donne di tutte le età. La maggioranza si riferisce sia al numero di componenti donne e/giovani presenti nella compagine sociale sia alle quote di capitale detenute.

Le imprese possono essere anche già costituite, seppure da non più di 5 anni, oppure da costituirsi.

Spese ammissibili

Le richieste di contributo possono essere destinate a realizzare nuove iniziative o ad ampliare, diversificare o trasformare le attività esistenti.

Le spese ammissibili sono le seguenti:

  • Opere murarie e assimilate (30% investimento ammissibile)
  • Acquisto di immobili solo nel settore turistico e per imprese con più di 36 mesi (40% investimento ammissibile)
  • Macchinari, impianti e attrezzature
  • Programmi informatici e servizi per l’ICT
  • Brevetti, licenze e marchi
  • Consulenze specialistiche (5% investimento ammissibile)
  • Spese connesse alla stipula del contratto di finanziamento
  • Spese per la costituzione della società
  • Capitale circolante (20% investimento ammissibile e per imprese con meno di 36 mesi).

Contributi concessi

Le agevolazioni prevedono un mix di

  • finanziamento a tasso zero;
  • contributo a fondo perduto (20%)

per progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro (per imprese neocostituite o costituite da non più di 36 mesi) o fino a 3 milioni di euro (per tutte le altre imprese), che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili.

Il finanziamento è rimborsabile in 10 anni.

Presentazione della domanda

Le domande vanno presentate attraverso il sito di Invitalia fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Il processo di valutazione prevede due fasi:

  • un primo colloquio di approfondimento per verificare le competenze tecniche, organizzative e gestionali del team imprenditoriali e la coerenza interna del progetto
  • un secondo colloquio, in caso di esito positivo del primo, che verte sul piano economico-finanziario del progetto.

ISMEA: fino al 30 settembre l’incentivo “Più Impresa”

È attivo su ISMEA il portale per la presentazione delle domande per l’incentivo “Più Impresa”, destinato all’imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura.

Beneficiari

L’agevolazione riguarda le PMI agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti ovvero donne, con i seguenti requisiti:

  • subentro: imprese agricole costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; la maggioranza numerica dei soci e delle quote di partecipazione in capo ai giovani, ove non presente al momento della presentazione della domanda, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni;
  • ampliamento: imprese agricole attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.

Investimenti ammissibili

I piani di investimento devono essere volti a:

  • migliorare il rendimento e la sostenibilità globale dell'azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione;
  • migliorare l'ambiente naturale, le condizioni di igiene o il benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell'Unione europea;
  • realizzare e migliorare le infrastrutture connesse allo sviluppo, all'adeguamento ed alla modernizzazione dell'agricoltura.

In particolare sono ammissibili:

  • spese per lo studio di fattibilità (massimo 2% dell’investimento);
  • opere agronomiche e di miglioramento fondiario (massimo 50% dell’investimento);
  • opere edilizie per la costruzione ed il miglioramento di beni immobili;
  • oneri per il rilascio della concessione edilizia;
  • acquisto di terreni (massimo 10% dei costi totali per progetti agricoli);
  • acquisto di macchinari ed attrezzature nuovi di fabbrica compresi impianti ed allacciamenti;
  • beni pluriennali (programmi informatici, brevetti, licenze, diritti d’autore, marchi, acquisto di piante pluriennali);
  • servizi di progettazione;
  • per il settore della produzione agricola primaria sono inoltre ammissibili:
    • investimenti non produttivi legati a obiettivi ambientali e climatici;
    • investimenti in irrigazione, se rispettano le condizioni di risparmio idrico;
    • investimenti in energie rinnovabili per soddisfare il fabbisogno aziendale.

Entità del contributo

L’intervento prevede:

  • l’ammissibilità di piani di investimento fino a un massimo di 500.000 Euro;
  • mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60% delle spese ammissibili, di durata fino a 15 anni;
  • contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35% delle spese ammissibili.

Gli aiuti agli investimenti nelle aziende agricole, sia per la produzione primaria che per la trasformazione o commercializzazione di prodotti agricoli, non devono superare il 65% dei costi ammissibili, con alcune eccezioni:

  • L’intensità di aiuto può arrivare fino all’80% per:
    • Investimenti legati a obiettivi ambientali e climatici.
    • Investimenti per migliorare il benessere degli animali.
    • Investimenti realizzati da giovani agricoltori.
  • Per gli investimenti in irrigazione, l’intensità di aiuto è:
    • Fino all’80% se l’investimento migliora un impianto esistente e offre un risparmio idrico.
    • Fino al 65% per altri tipi di investimenti in irrigazione.

Gli aiuti per la produzione agricola primaria non possono superare 600.000 euro per impresa e per progetto.

Presentazione della domanda

La presentazione delle domande si articola in due fasi:

  • fino al 30 settembre 2024 è possibile presentare le domande di ammissione in preconvalida;
  • dal 5 settembre 2024 al 30 settembre 2024 è possibile presentare la convalida delle domande di ammissione preconvalidate.

La data e l'ora di convalida della domanda costituiscono data ed ora di presentazione della stessa. In nessun caso, la data e l'ora della preconvalida costituiscono elemento di priorità nella istruttoria delle domande che si svolgerà esclusivamente secondo l'ordine cronologico di convalida delle stesse.

Decreto coesione: quattro nuovi incentivi per le assunzioni

Il Governo, con il nuovo Decreto Coesione, ha introdotto quattro nuovi incentivi volti a stimolare l’assunzione di giovani, donne e soggetti residenti nelle regioni del Sud, oltre che per la riconversione del personale dipendente di grandi imprese in crisi. Tutti gli incentivi sono subordinati alla preventiva approvazione dell’UE.

Bonus giovani

Il Decreto introduce un esonero contributivo pare al 100% dei contributi previdenziali, con il limite massimo di 500 euro mensili, per i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato giovani:

  • di età inferiore a 35 anni;
  • che non abbiamo mai avuto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

L’agevolazione ha una durata massima di 24 mesi e sarà valida per le assunzioni effettuate dall’1 luglio 2024 al 31 dicembre 2025.

La medesima misura potrà essere utilizzata anche per l’assunzione di over 35 che siano disoccupati da almeno 24 mesi, mentre non sarà utilizzabile per i rapporti di lavoro domestico e di apprendistato.

Il bonus potrà essere richiesto solo dai datori di lavoro che, nei 6 mesi precedenti, non abbiano proceduto nella medesima unità produttiva a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi. Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo del lavoratore assunto con l'esonero contributivo in parola o di altro lavoratore impiegato con la stessa qualifica nella medesima unità produttiva, inoltre, se effettuato nei 6 mesi successivi all'assunzione incentivata, comporta la revoca dell'esonero e il recupero del beneficio già fruito.

Bonus donne

Il Decreto prevede un incentivo per l’assunzione di lavoratrici che rientrino in una delle seguenti categorie:

  • donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti;
  • donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti nelle Regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno.

Per i datori di lavoro che assumono soggetti appartenenti ad una delle superiori categorie, è previsto un esonero contributivo pare al 100% dei contributi previdenziali, con il limite massimo di 650 euro mensili.

L’agevolazione ha una durata massima di 24 mesi e sarà valida per le assunzioni effettuate dall’1 luglio 2024 al 31 dicembre 2025, purché comportino un incremento occupazionale netto, mentre non sarà utilizzabile per i rapporti di lavoro domestico e di apprendistato.

Bonus ZES

Un terzo incentivo prevede un esonero contributivo per i datori di lavoro con limite dimensionale fino a 10 lavoratori con sede o unità produttiva ubicata nelle Regioni del Sud Italia rientranti nella Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno (Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna).

L’agevolazione, prevista per un periodo massimo di 30 mesi, riguarda le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori che alla data di assunzione abbiano compiuto 35 anni di età e che siano disoccupati da almeno 12 mesi, effettuate dall’1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025.

L'esonero, fermo restando i premi INAIL, opera sul 100% dei contributi previdenziali dovuti dal datore di lavoro nel limite massimo mensile pari a 650 euro, e non è applicabile ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato.

Il bonus potrà essere richiesto solo dai datori di lavoro che, nei 6 mesi precedenti, non abbiano proceduto nella medesima unità produttiva a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi. Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo del lavoratore assunto con l'esonero contributivo in parola o di altro lavoratore impiegato con la stessa qualifica nella medesima unità produttiva, inoltre, se effettuato nei 6 mesi successivi all'assunzione incentivata, comporta la revoca dell'esonero e il recupero del beneficio già fruito.

Riconversione del personale dipendente da grandi imprese in crisi

Il Decreto introduce in via sperimentale per gli anni 2024 e 2025 uno specifico esonero contributivo rivolto ai datori di lavoro privati che, dall’1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025, assumono, a tempo indeterminato, lavoratori che alla data dell'assunzione incentivata, risultino in forza, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, di grandi imprese operanti nel territorio dello Stato con organico complessivamente pari o superiore a 1.000 lavoratori e abbiano in corso trattamenti di integrazione salariale straordinaria da almeno un biennio senza soluzione di continuità nell'ambito di accordi di programma volti a gestire la transizione del lavoratori.

L'esonero è riconosciuto per un periodo massimo di 30 mesi, prevede l'abbattimento del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi INAIL. Il datore di lavoro beneficiario deve inoltre garantire e assicurare almeno 200 ore di formazione in favore del lavoratore assunto.

Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo del lavoratore assunto con diritto all'esonero o di un altro lavoratore impiegato con la stessa qualifica nella medesima unità produttiva, se effettuato nei 6 mesi successivi all'assunzione, comporta il venir meno del diritto all'agevolazione e il recupero del beneficio già fruito.

Incentivi per le assunzioni in scadenza a fine anno

Con la fine del 2023 andranno in scadenza, salvo proroga, alcuni incentivi sulle assunzioni previsti dall’attuale normativa ed è opportuno valutare se beneficiare di alcuni di essi prima del termine.

Le principali agevolazioni in scadenza sono le seguenti:

Giovani sotto i 36 anni

La norma prevede uno sgravio contributivo del 100% per 36 mesi (48 mesi in caso di assunzioni nel Mezzogiorno), fino a 8.000 euro all'anno, applicabile alle assunzioni o stabilizzazioni entro il 31.12.2023. Condizione necessaria è che i lavoratori non abbiano mai avuto prima un contratto a tempo indeterminato.

Il beneficio è trasferibile in caso di cambio di datore di lavoro.

Dal 2024 il beneficio verrà attribuito solo ai lavoratori under 30.

Donne svantaggiate

L’agevolazione consiste in uno sgravio contributivo del 100% per massimo 12 mesi, in caso di contratti a termine, e per 18 mesi, in caso di contratti a tempo indeterminato, e fino a 8.000 euro all'anno a favore dei datori di lavoro che assumono donne di età non inferiore ai 50 anni disoccupate da oltre 12 mesi o prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

Incentivo NEET

L’incentivo riguarda i lavoratori tra 16 e 29 anni assunti con contratto a tempo indeterminato o con apprendistato professionalizzante, a prescindere che l’orario di lavoro sia pieno o ridotto. L’agevolazione consiste in un conguaglio a credito nelle denunce contributive mensili pari al 60% dell’imponibile previdenziale oppure del 20% nel caso di cumulo con altre agevolazioni spettanti. L’incentivo tocca quindi la retribuzione, e non i contributi, ed è cumulabile con altri incentivi.

L’incentivo riguarda le assunzioni fatte nel 2023 e va fruito entro il mese successivo della prestazione lavorativa e comunque non oltre il 25.02.2025.

E’ quindi opportuno che le aziende compiano delle valutazioni di convenienza, attendendo il testo della Legge di Bilancio per verificare la possibilità di proroghe dei suddetti incentivi e, in mancanza, anticipando le assunzioni che hanno in programma di fare durante il 2024 per beneficiare delle agevolazioni concesse.

Bonus assunzione giovani e donne svantaggiate: ok della Commissione Europea

Con l’autorizzazione della Commissione UE, possono finalmente essere utilizzate due misure agevolative molto attese che consentono un abbattimento del costo del lavoro per giovani e donne svantaggiate che vengono assunti nel corso del 2023.

Esonero giovani

La misura riguardante i giovani prevede l’esonero, nella misura del 100% e fino ad un massimo di 8.000 euro, dei contributi a carico del datore di lavoro per l’assunzione di lavoratori che, alla data di assunzione, non hanno compiuto 36 anni e non hanno mai avuto un contratto a tempo indeterminato nella loro vita lavorativa. Il beneficio si applica alle assunzioni a tempo indeterminato e alle trasformazioni da contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.

L’esonero è riconosciuto ai datori di lavoro privati, anche non imprenditori, incluso il settore agricolo; ne sono esclusi, invece, i rapporti di apprendistato, il lavoro intermittente, il lavoro domestico, i rapporti a tempo indeterminato con qualifiche dirigenziali e le prestazioni di lavoro occasionale.

L’esonero si applica per 36 mesi (48 mesi per i datori di lavoro che effettuino assunzioni in una sede/unità produttiva ubicata nelle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna).

Esonero donne svantaggiate

La seconda misura riguarda i datori di lavoro che assumono donne svantaggiate. Per donne svantaggiate si intendono:

  • donne con almeno 50 anni di età disoccupate da oltre 12 mesi;
  • donne che, a prescindere dall’età anagrafica, sono residenti in regioni ammesse ai finanziamenti dei fondi strutturali UE, prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
  • donne di qualsiasi età che svolgono attività lavorative in settori con forte disparità occupazionale di genere (individuate annualmente con decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali di concerto col Ministero delle Finanze) e prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
  • donne ovunque residenti, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, a prescindere dall’età anagrafica.

Una delle condizioni principali per beneficiare dell’esonero è la realizzazione di un incremento occupazionale netto calcolato sulla base della differenza tra i lavoratori occupati rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei 12 mesi precedenti.

Anche in questo caso l’esonero è pari al 100% dei contributi a carico del datore di lavoro, con massimo di 8.000 euro, e la durata del beneficio è pari a 12 mesi, in caso di assunzione con contratto a tempo determinato, e di 18 mesi per i contratti a tempo indeterminato e per le trasformazioni da contratti a termine.

Anche qui l’esonero è riconosciuto ai datori di lavoro privati, anche non imprenditori, incluso il settore agricolo, mentre è esclusa l’applicazione per la PA, per le imprese operanti nel settore finanziario e nel settore domestico e per le imprese soggette a sanzioni adottate dall’UE.

Operativo dal 22 febbraio 2021 il nuovo incentivo Selfiemployment

Sarà operativa dal 22 febbraio 2021 la nuova versione dell’incentivo Selfiemployment, attraverso la quale è possibile accedere a prestiti a tasso zero, fino a 50.000 euro, per l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali. Vediamo l’incentivo nel dettaglio.

Soggetti beneficiari

La nuova versione dell’incentivo è rivolta a tre tipologie di destinatari:

  • NEET (Not in Education, Employment or Training) cioè le persone maggiorenni che, al momento della presentazione della domanda:
    • si sono iscritti al programma Garanzia Giovani entro il 29esimo anno di età
    • non sono impegnati in altre attività lavorative e in percorsi di studio o di formazione professionale
  • donne inattive, cioè donne maggiorenni che al momento della presentazione della domanda non risultano essere occupate in altre attività lavorative
  • disoccupati di lunga durata, cioè persone maggiorenni che, al momento di presentazione della domanda:
    • non risultano essere occupati in altre attività lavorative
    • hanno presentato da almeno 12 mesi una dichiarazione di disponibilità al lavoro

Settori ammessi

Sono finanziabili le iniziative riferibili a tutti i settori della produzione di beni, fornitura di servizi e commercio, anche in forma di “franchising”, con esclusione dei settori della pesca e dell’acquacoltura, della produzione primaria in agricoltura, delle lotterie, delle scommesse e delle case da gioco.

Le domande possono essere presentate da:

  • imprese individuali
  • società di persone
  • società cooperative
  • cooperative sociali
  • associazioni professionali
  • società tra professionisti

sia già costituite (da non più di 12 mesi) che da costituire (in questo caso la costituzione deve avvenire entro 90 giorni dall’eventuale provvedimento di ammissione.

Spese ammissibili

Possono essere finanziate le seguenti spese:

  • strumenti, attrezzature e macchinari
  • hardware e software
  • opere murarie (entro il limite del 10% del totale delle spese in investimento ammesse)
  • spese di gestione quali: locazione di beni immobili e canoni di leasing; utenze; servizi informatici, di comunicazione e di promozione; premi assicurativi; materie prime, materiale di consumo, semilavorati e prodotti finiti; salari e stipendi

Incentivi concessione

La misura finanzia al 100% progetti di investimento con un importo compreso tra 5.000 e 50.000 euro. Il finanziamento non è produttivo di interessi, non richiede garanzie ed è rimborsabile in 7 anni a partire da dodici mesi successivi all’erogazione del prestito.

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