FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO PER LA SICUREZZA: DAL 16 APRILE SCATTA IL BANDO INAIL ISI

Anche quest’anno le imprese avranno uno strumento in più per realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro o, per le sole imprese agricole, per acquistare nuovi macchinari e attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento e la sostenibilità globali e, in concomitanza, conseguire la riduzione del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali.

Grazie al Bando Inail Isi 2019 è infatti possibile ottenere finanziamenti a fondo perduto, pari al 65% calcolato sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’Iva, con i seguenti limiti:

  • per gli Assi 1, 2 e 3 (interventi generici, interventi per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi e bo3h cnifica da materiali contenenti amianto) il massimo erogabile è di Euro 130.000,00 con un finanziamento minimo ammissibile di Euro 5.000,00. Per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale non è fissato il limite minimo di finanziamento;
  • per l’Asse 4 (progetti presentati da micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività – ATECO 2007 A03.1, C31) il massimo erogabile di Euro 50.000,00 con un finanziamento minimo ammissibile di Euro 2.000,00;
  • per l’Asse 5 (interventi nel settore agricolo) il massimo erogabile è pari ad Euro 60.000,00 con un finanziamento minimo ammissibile di Euro 1.000,00.

Le domande andranno presentate telematicamente a partire dal 16 aprile 2020.

Studio Mamì - News - Resto al Sud - incentivi

Resto al sud 2020: aumenta la platea dei possibili beneficiari

“Resto al sud” è un incentivo volto a sostenere l’avvio di nuove attività economiche nelle aree del Mezzogiorno d’Italia e, tra le agevolazioni pensate per la creazione di nuove imprese nelle regioni meridionali, è una di quelle di maggior successo.

È notizia di questi giorni che il bonus Resto al Sud verrà riconfermato anche per il prossimo anno dal disegno di Legge di Bilancio 2020, con due grosse novità:

  1. lo spostamento in avanti del limite di età anagrafica: se prima poteva accedere alla misura chi non aveva ancora compiuto 36 anni, il nuovo limite è fissato a 46 anni;
  2. l’ampliamento del novero dei soggetti che possono aderire all’iniziativa: oltre a chi svolge attività d’impresa, saranno inclusi anche coloro che svolgono attività libero professionali, ossia soggetti iscritti ad albi, nonché esercenti professioni non regolamentate ai sensi della legge 4/2013, che non risultano titolari di partita Iva, nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni.

Dal 9 dicembre 2019 sarà quindi possibile accedere alla piattaforma Resto al Sud e presentare domanda di finanziamento.

Di seguito approfondiamo alcuni aspetti fondamentali sulla modalità di partecipazione al bando.

Sotto che forma è possibile presentare la richiesta di agevolazione?

I soggetti richiedenti possono costituirsi sotto forma di:

  • impresa individuale
  • società di persone
  • società di capitali (anche unipersonali)
  • società cooperative

L’impresa può essere anche già costituita prima della presentazione della domanda.

Che tipo di incentivi si possono ottenere?

L’incentivo “Resto al Sud” consente di ottenere la copertura totale delle spese sostenute:

  • per il 35% viene concesso un contributo a fondo perduto
  • per il 65% viene concesso un finanziamento a tasso zero, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI

Che tipo di spese possono essere finanziate?

Con l’incentivo è possibile finanziare:

  • le opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria nel limite massimo del 30% delle spese totali oggetto di incentivo
  • macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa
  • spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d’impresa nella misura massima del 20% delle spese totali oggetto di incentivo. Sono ad esempio agevolabili:
  • le spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti
  • le spese per utenze e canoni di locazione per immobili
  • eventuali canoni di leasing
  • le spese per l’acquisizione di garanzie assicurative funzionali all’attività finanziata.

Come si presenta la domanda?

La domanda va presentata attraverso una procedura online al seguente indirizzo: https://bit.ly/2R6myBs

È opportuno farsi assistere nella compilazione della domanda, in quanto andrà redatto un vero e proprio business plan che descriva l’idea d’impresa e gli investimenti da effettuare, e che ne certifichi la sostenibilità finanziaria ed economica.

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