Se fino al 30.06.2020 i lavoratori che ne hanno diritto (secondo le condizioni note) continueranno a percepire i famosi 80 euro in busta paga del Bonus Renzi, a partire dal 1.07.2020 entrerà in vigore un nuovo bonus fiscale, rinominato “trattamento integrativo dei redditi di lavoro dipendente e assimilati”.
Il nuovo bonus spetterà ai lavoratori che percepiscono redditi da lavoro dipendente e altri redditi assimilati (elencati all’art. 50, c.1 del Tuir) e che risulteranno avere un reddito inferiore a 28.000. Di fatto, gli spettanti sono gli stessi beneficiari dell'ex bonus Renzi. Pertanto ne hanno diritto: i lavoratori dipendenti, soci di cooperative, lavoratori dipendenti che percepiscono compensi per incarichi di terzi, coloro che percepiscono borse di studio o altre attività di addestramento professionale, i collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.), i sacerdoti, i lavoratori socialmente utili, i percettori di indennità di mobilità, prestazioni di esodo, cassa integrazione o Naspi.
Ma quali sono le novità rispetto al Bonus Renzi? Si tratterà, nello specifico, di misure di sostegno al reddito che si suddividono in un trattamento integrativo e un’ulteriore detrazione fiscale. A differenza di quanto non accadeva col Bonus Renzi, il trattamento integrativo – pur aumentando l’effettivo importo riconosciuto al singolo lavoratore - non concorre alla formazione del reddito (ossia è esentasse), sarà di 600 euro per il 2020 (mesi da luglio a dicembre) e di 1.200 euro dal 2021, cifre da rapportare al periodo di lavoro. Di conseguenza, l’importo mensile passerà da 80 a 100 euro.
Inoltre, per i titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati compresi tra 28.000 e 40.000 euro viene riconosciuta un’ulteriore detrazione fiscale: in questi casi, l’importo della detrazione spettante sarà riproporzionato in funzione dell’aumento del reddito complessivo annuo.