Il fenomeno delle frodi Iva rappresenta un vulnus per l’intero sistema Iva. Dette frodi si caratterizzano per la presenza di società che si interpongono fittiziamente nelle transazioni cedendo il bene o prestando il servizio per poi scomparire nel più breve tempo possibile senza versare all’Erario l’Iva incassata. Ciò comporta, come conseguenza per i soggetti compratori, la possibilità di applicare ai prodotti oggetto delle frodi di prezzi al consumo inferiori rispetto a quelli di mercato.
Al fine di contrastare detto fenomeno, la Legge di Bilancio introduce nuovi controlli volti a scongiurare l’apertura di partite Iva fittizie.
In particolar modo l’Agenzia delle Entrate potrà effettuare apposite analisi del rischio connesso al rilascio di nuove partite Iva a seguito delle quali potrà invitare il contribuente a comparire di persona presso i propri uffici esibendo le scritture contabili volte a dimostrare l’effettivo esercizio dell’attività e l’assenza dei profili di rischio rilevati. In caso di mancata comparizione o di esito negativo della verifica l’Agenzia provvederà a cessare d’ufficio la partita Iva e all’applicazione di una sanzione di Euro 3.000.
Per i soggetti che, a seguito di apertura di una nuova partita Iva subiscono la cessazione d’ufficio della stessa, l’apertura di una nuova partita Iva come imprenditori individuali, lavoratori autonomi o rappresentanti legali di società, associazione o ente, con o senza personalità giuridica potrà avvenire solo previo rilascio di una polizza fideiussoria o di una fideiussione bancaria di durata triennale, per un importo rapportato alle eventuali somme dovute a seguito delle violazioni fiscali commesse antecedentemente e, comunque, non inferiore a 50.000 euro.