Prende il via il piano delle ispezioni per il primo semestre 2019 che vedranno collaborare l’Autorità Garante e la Guardia di Finanza nei controlli per la verifica del rispetto del GDPR.
La deliberazione del Garante per la Privacy fornisce i dettagli sui nuovi controlli che coinvolgeranno le imprese e, nello specifico, istituti di credito, sanità, sistema statistico nazionale (Sistan), Spid, telemarketing, carte di fedeltà, grandi banche dati pubbliche.
Sono questi i settori sui quali nei prossimi mesi punterà la sua lente il Garante per la protezione dei dati personali. Non solo: i soggetti verso i quali si concentreranno i primi controlli sulla privacy saranno tutti quelli che trattano dati sensibili con l’azione dell’Autorità, supportata dal Nucleo speciale privacy della Guardia di Finanza, finalizzata a verificare che siano rispettati i principi stabiliti dal GDPR in materia di protezione dei dati personali.
I controlli riguarderanno:
- i trattamenti effettuati dall’ISTAT, per una verifica preliminare sul SIM (Sistema Integrato di Microdati) e altri sistemi informativi statistici come da parere sul programma statistico nazionale del 20 ottobre 2015;
- i trattamenti di dati personali effettuati per il rilascio dell’identità federata (SPID);
- i trattamenti di dati personali effettuati da Istituti bancari, con particolare riferimento ai flussi di cui all’anagrafe dei conti;
- i trattamenti di dati personali effettuati da società per attività di marketing;
- i trattamenti di dati personali effettuati da Enti pubblici, con riferimento a banche dati di notevoli dimensioni;
- i trattamenti di dati personali effettuati da società con particolare riferimento all’attività di profilazione degli interessati che aderiscono a carte di fidelizzazione.
I controlli deliberati dal Piano ispettivo valido fino al mese di giugno 2019 si concentreranno anche sull’adozione delle misure di sicurezza da parte di pubbliche amministrazioni e di imprese che trattano dati sensibili.
Da tenere presente che nel corso del 2018 sono state adottate 175 ordinanze-ingiunzione, con un incremento delle sanzioni comminate e delle somme riscosse pari ad un totale di 8.161.806 euro, a fronte dei 3.776.694 euro registrati nel 2017 (con una variazione positiva del +116%).