Resto al sud 2020: aumenta la platea dei possibili beneficiari

“Resto al sud” è un incentivo volto a sostenere l’avvio di nuove attività economiche nelle aree del Mezzogiorno d’Italia e, tra le agevolazioni pensate per la creazione di nuove imprese nelle regioni meridionali, è una di quelle di maggior successo.

È notizia di questi giorni che il bonus Resto al Sud verrà riconfermato anche per il prossimo anno dal disegno di Legge di Bilancio 2020, con due grosse novità:

  1. lo spostamento in avanti del limite di età anagrafica: se prima poteva accedere alla misura chi non aveva ancora compiuto 36 anni, il nuovo limite è fissato a 46 anni;
  2. l’ampliamento del novero dei soggetti che possono aderire all’iniziativa: oltre a chi svolge attività d’impresa, saranno inclusi anche coloro che svolgono attività libero professionali, ossia soggetti iscritti ad albi, nonché esercenti professioni non regolamentate ai sensi della legge 4/2013, che non risultano titolari di partita Iva, nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni.

Dal 9 dicembre 2019 sarà quindi possibile accedere alla piattaforma Resto al Sud e presentare domanda di finanziamento.

Di seguito approfondiamo alcuni aspetti fondamentali sulla modalità di partecipazione al bando.

Sotto che forma è possibile presentare la richiesta di agevolazione?

I soggetti richiedenti possono costituirsi sotto forma di:

  • impresa individuale
  • società di persone
  • società di capitali (anche unipersonali)
  • società cooperative

L’impresa può essere anche già costituita prima della presentazione della domanda.

Che tipo di incentivi si possono ottenere?

L’incentivo “Resto al Sud” consente di ottenere la copertura totale delle spese sostenute:

  • per il 35% viene concesso un contributo a fondo perduto
  • per il 65% viene concesso un finanziamento a tasso zero, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI

Che tipo di spese possono essere finanziate?

Con l’incentivo è possibile finanziare:

  • le opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria nel limite massimo del 30% delle spese totali oggetto di incentivo
  • macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa
  • spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d’impresa nella misura massima del 20% delle spese totali oggetto di incentivo. Sono ad esempio agevolabili:
  • le spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti
  • le spese per utenze e canoni di locazione per immobili
  • eventuali canoni di leasing
  • le spese per l’acquisizione di garanzie assicurative funzionali all’attività finanziata.

Come si presenta la domanda?

La domanda va presentata attraverso una procedura online al seguente indirizzo: https://bit.ly/2R6myBs

È opportuno farsi assistere nella compilazione della domanda, in quanto andrà redatto un vero e proprio business plan che descriva l’idea d’impresa e gli investimenti da effettuare, e che ne certifichi la sostenibilità finanziaria ed economica.

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